Storia

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Le origini, il nome, pubblicazioni di interesse e altre curiosità sulla storia del Comune di Fregona.

Resti di utensili provano che la presenza umana a Fregona è radicata almeno dall'età del ferro. La zona era infatti assai favorevole all'insediamento, favorita dalla posizione soleggiata, dall'abbondanza di risorse idriche e dalla protezione data dai rilievi montuosi. Anche sotto i Romani la zona fu civilizzata: di questi resta traccia nella toponomastica e in alcune monete risalenti agli imperi di Tiberio e di Massimino il Trace. Il toponimo Fregona deriva probabilmente da antroponimo germanico: cfr. germanico Fridrich “Federico”, poi Frigo, da cui l'accrescitivo Frigón; secondo altri dal Torrente Friga (cfr. longobardo rig “solco”, “canale”; da reputarsi invece paretimologica l'ipotesi che derivi dal latino frīgŭs “freddo”, “fresco”, con suffisso.

Il toponimo potrebbe anche far riferimento alla presenza di un'antica area sacra dedicata a Frigg/Freja[senza fonte], importante divinità germanica della fertilità e risalente ai secoli di dominazione gotica e longobarda, quando popolazioni barbariche di etnia incerta si stanziarono nell'area del Vittoriese, dove venne istituito anche il Ducato longobardo di Ceneda. Gli idronimi Friga e Vizza come pure l'oronimo del Monte Pizzoc sembrano confermare una passata presenza più che marginale di popolazioni germaniche nella zona mentre una limitata ma accertata venerazione di culti pagani avvenuta presso questi popoli è alla base anche della famosa leggenda di Santa Augusta che narrerebbe che la santa, nata proprio a Fregona presso il Castello di Piai, fosse figlia di un re pagano di nome Madruch.[senza fonte]

Appartenuta ai vescovi di Belluno, fu poi signoria dei conti da Montanara, i quali avevano eretto un fortilizio sopra l'attuale monte Castello, a Piai. I Montanara si spostarono più tardi a Camino di Oderzo, assumendo il nome di da Camino.

Dopo la morte di Rizzardo VI da Camino, Fregona seguì le sorti di Serravalle e passò sotto la Serenissima (1337).

Durante la Guerra della Lega di Cambrai (1509) un gruppo di eroici fregonesi, reclutati da Francesco Forte, liberò Serravalle dalle truppe di Massimiliano d'Asburgo. Venezia volle ricompensare il paese con una ducale (pergamena tuttora conservata nel municipio) con la quale si offrivano alla comunità numerosi privilegi, rimasti in vigore sino alla caduta della Repubblica (1797).